Page 12 - Impresa Artigiana CNA Piemonte Nord maggio 2020
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STORIE DI AR TIGIANI IMPRESA AR TIGIANA
Anna Nocera - Crescere snc (micronido e baby parking) - Borgo-
manero (NO)
Per noi è cambiato tutto. Siamo chiusi come tutte le scuole dalla fine
di febbraio. Fin quando è stato possibile ci siamo organizzate per fare
servizio di baby sitter per le famiglie, poi però è stato chiuso tutto e quin-
di non abbiamo più potuto lavorare in nessun modo. Abbiamo due di-
pendenti, che sono a casa come noi. Qualche retta di marzo è stata
pagata, ma per aprile non emettiamo alcuna fattura. Non abbiamo e
non avremo incassi.
La nostra attività, essendo nel settore sociale, vive solo sulla base
delle rette versate dalle famiglie, non abbiamo somme da parte a cui
attingere. Stiamo attendendo di capire le modalità della cassa integra-
zione. Se non sarà possibile, dovremo chiedere un prestito alla banca
per pagare il personale.
Ci manca il contatto quotidiano con i bambini. Per non perdere pro-
prio del tutto i rapporti stiamo mandando loro dei video per fare dei lavoretti, dei messaggi vocali e chiedia-
mo loro di inviarci dei video fatti da loro. È importante far capire ai bambini che non siamo sparite, ma che
ci siamo e ci saremo. Per fortuna loro hanno uno spirito di adattamento magico e supereranno questo mo-
mento. Per noi adulti sarà più difficile. C’è incertezza su tutto: non possiamo fare progetti, non sappiamo se
e come torneremo a lavorare, quali conseguenze avrà quest’emergenza sui vari aspetti delle nostre vite.
Simona Novella - Impresa di pulizie - Novara
Inizialmente abbiamo vissuto momenti di grande ansia perché non sa-
pevamo come comportarci. Potevamo lavorare, ma come? Quali pro-
dotti avremmo dovuto utilizzare? Quali le precauzioni da prendere?
I miei sette dipendenti chiedevano certezze per lavorare, erano molto
preoccupati per la loro sicurezza e la loro salute. Quando poi ci sono stati
gli ok alle aziende con il nostro codice Ateco e le linee guida con le pre-
cauzioni da seguire per continuare a lavorare, ci siamo adeguati.
Di certo non è la stessa cosa di prima. Il lavoro un po’ è calato, visto che
molti uffici o luoghi di lavoro sono chiusi da settimane. Abbiamo però con-
tinuato nei condomini, i nostri maggiori committenti. Qui nessuno ci ha mai
chiesto di non intervenire. Anche in questi luoghi ci siamo però dovuti
adattare alla situazione e cambiare alcune modalità operative. Ad esem-
pio, ci concentriamo prioritariamente su superfici e spazi con cui le perso-
ne vengono più a contatto, come l’ascensore.
Con tutti i dispositivi di protezione che dobbiamo usare è anche meno agevole lavorare. La mia preoc-
cupazione è di finire in fondo alla lista dei pagamenti degli amministratori di condominio. Se hanno fondi
continueranno ad erogare i pagamenti, ma se cominceranno a scarseggiare, verranno sicuramente paga-
te le bollette prima di noi. La nostra attività è sempre l’ultima della lista con l’elenco dei pagamenti da sal-
dare.
Attualmente il problema è quello dell’approvvigionamento dei prodotti. Se prima ci potevamo organiz-
zare nel tempo con i fornitori in base alle esigenze, che potevamo prevedere, adesso dobbiamo richiede-
re prodotti specifici, che costano di più, che non sempre si trovano e sono anche aumentati i costi.
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