Page 7 - Impresa Artigiana CNA Piemonte Nord maggio 2020
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IMPRESA AR TIGIANA                                                     STORIE DI AR TIGIANI





        di lavoro ho voglia di fare, io amo il mio lavoro. Ho un team eccellente, mi manca il contatto con le mie di-
        pendenti, persone con cui trascorro tantissima parte del mio tempo e della mia vita. Sono preoccupata. Per
        loro ho fatto richiesta di cassa integrazione in deroga attraverso l’Ebap.
           Per noi imprenditori non c’è certezza su come verremo considerati. Se chiudiamo noi piccoli cosa succe-
        de? Quanto grava sullo Stato? Adesso non ci sono filtri. È giusto che ci siano aiuti per tutti, ma provo una
        gran delusione nel vedere che non sono, per così dire, ‘meritocratici’. Non mi sento tutelata, non mi sento
        ‘protetta’ come invece vorrei. Sono imprenditrice da molti anni e ho sempre fatto tutto alla luce del sole,
        sempre tutto in regola, ho sempre pagato tutte le tasse possibili. Adesso che io, e altri imprenditori come
        me, abbiamo bisogno di aiuto, ci troviamo sullo stesso piano di chi invece è stato poco serio e onesto. Da-
        vanti alla burocrazia necessaria per ottenere anche solo quel poco che mi spetta, come i 600 euro di in-
        dennità, mi sento impotente. Troppe complicazioni.
           Mi auguro ci saranno altre misure, perché ad un certo punto, senza incassi e con le spese fisse da paga-
        re, la riserva finisce. Voglio però provare a guardare avanti e pensare positivo. Il mio desiderio è quello di ve-
        dere che più persone hanno tratto insegnamento da questa situazione. Che la qualità della vita è impor-
        tante, il tempo è importante, voler bene agli altri ma anche a se stessi è importante. E che anche la nostra
        professione non è per un vezzo, ma è un modo di prendersi cura della propria persona, fatta di corpo e
        mente.



        Jonida Bimi - Joni Acconciature - Borgosesia (VC)


           I primi due giorni di marzo ero a Parigi per la Fashion week. Faccio par-
        te di un team internazionale di styling artistico che fa formazione ad altri
        parrucchieri in Italia. Spesso mi capita di essere chiamata per far parte
        del gruppo di  circa 8 persone che lavorano sulle modelle nei back stage
        delle sfilate. Per Parigi eravamo solo due italiani. In Francia sembrava tut-
        to come al solito, nessun controllo, nessuna precauzione. Solo i taxisti era-
        no preoccupati di trasportare degli italiani. Quando al ritorno siamo atter-
        rati a Malpensa ci siamo resi conto della situazione surreale che ci appre-
        stavamo a vivere.
           Per la sicurezza di tutti, clienti e staff, ho deciso di chiudere il salone già
        martedì 10 marzo, prima che il decreto ci obbligasse. Il mio staff era dispo-
        nibile a continuare anche con tutte le accortezze richieste, ma io ho det-
        to di no. Nei giorni precedenti abbiamo avuto qualche disdetta, il lavoro
        stava calando, mentre la paura cominciava a salire, soprattutto tra le
        clienti ‘più mature’. Ho chiesto la cassa integrazione per i miei tre dipendenti.
           Tutti abbiamo però sfruttato questo tempo di stop lavorativo per continuare a formarci, per seguire ag-
        giornamenti e perfezionarci on line. Diciamo sempre che ‘non abbiamo tempo’ per fare questo e quest’al-
        tro, adesso che quel tempo a disposizione c’è, dobbiamo sfruttarlo al meglio. È un investimento per il futu-
        ro.
           Non ho mai perso il contatto con le mie clienti affezionate. Con alcune di loro mi sento, facciamo video-
        chiamate, le consiglio a distanza. Faccio dei tutorial che pubblico sulla pagina facebook del mio salone.
        Proprio su facebook ho pubblicato anche un video contro l’abusivismo. Volevo mettere i guardia le perso-
        ne da rischio cui si va incontro facendo venire a casa qualcuno per fare i capelli. È un rischio per la salute
        molto alto e un problema per la società, poiché alimenta il giro degli abusivi, che contravvengono ad ogni
        regola.
           Sono positiva, ci vorrà del tempo, non potremo tornare subito alla normalità, ma ci riprenderemo. Ho dei
        progetti a cui sto già lavorando, penso che assumerò una persona in più, perché credo che nei prossimi
        mesi ci sarà più lavoro. Nel frattempo mi godo un po’ la mia seconda figlia nata pochi mesi fa.


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