Page 10 - Impresa Artigiana CNA Piemonte Nord maggio 2020
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STORIE DI AR TIGIANI IMPRESA AR TIGIANA
Fabio Fontaneto - Fontaneto srl (Pastificio)- Fontaneto d’Agogna (NO)
Domenica 8 marzo, appena siamo venuti a conoscenza del decreto
con cui dal giorno seguente la provincia di Novara avrebbe subito grandi li-
mitazioni, abbiamo immediatamente convocato il comitato d’emergen-
za, così da attivare subito tutte le norme previste per lavorare. Nel nostro
stabilimento già utilizziamo guanti e strumenti di protezione e norme igieni-
che precise. Abbiamo però dovuto aumentare il livello, adottare tutti i me-
todi, compartimentare tutti i reparti, evitare l’assembramento, come richie-
sto. Facendo i turni, i lavoratori solitamente hanno diritto alla mezz’ora di
pausa per mangiare. In accordo con loro l’abbiamo tolta per limitare ulte-
riormente le possibilità di contatti. Viene comunque pagata, ma almeno
così escono prima e possono mangiare tranquillamente a casa loro.
Il settore alimentare rientra fra i lavori essenziali ed è quello che non ha
subito grandi scossoni. La produzione per il mercato interno continua a la-
vorare a pieno ritmo, anzi, necessita anche di straordinari. Al contrario a sof-
frire molto è il reparto per il mercato estero, completamente crollato. Sono
fermi anche gli ordini per ristoranti, bar, hotel e attività del settore. Abbiamo
molti prodotti a scadenza più lunga, destinati proprio a questi esercizi, che avevamo già preparato e che
ora sono qui fermi e non potranno più essere venduti. A metà aprile abbiamo collaborato ad un’iniziativa a
sfondo sociale insieme a un giornale locale, che insieme alla copia del giornale regalava una mascherina.
È stato un modo per essere vicino alle persone e per fare, per quanto possibile, del bene.
Roberta Martinelli - La Sibilla Cusiana (hotel-ristorante) - Pettenasco (NO)
Vogliamo tornare a sorridere e a far sorridere. Ma vogliamo farlo in sicu-
rezza e quando tutto sarà chiaro. Abbiamo bisogno di sapere con certezza
cosa e come fare quando riapriremo. Come dovremo sanificare le stanze,
come allestire le sale del ristorante, come servire e gestire i clienti, quali nuo-
ve prescrizioni dovremo seguire in cucina in aggiunta a quelle normali. Ser-
vono certezze. Poi il resto verrà da sé, se saremo tutti uniti.
Il settore del turismo sta soffrendo moltissimo per questa emergenza. Tutto
il sistema si è dovuto fermare. L’80% del turismo in questa zona va da aprile
a ottobre. Così la stagione si accorcia. La nostra struttura avrebbe dovuto
riaprire all’inizio di aprile per la nuova stagione. Siamo in nove a lavorare qui,
tutti stagionali.
Fino a metà febbraio avevamo già le prenotazioni che coprivamno il 60%
della disponibilità delle 23 camere e degli otto appartamenti della struttura
per il periodo di Pasqua, 25 Aprile, Primo maggio e anche del ponte del 2
Giugno. Aprile tutto cancellato, maggio e giugno chi lo sa. Qualcuno ha già
spostato a settembre. Una cosa decisamente positiva è la voglia di ripro-
grammare, di guardare avanti a quando l’emergenza sarà finita. Cercheremo di contenere i danni. L’incer-
tezza è che di solito a settembre abbiamo molti gruppi, il 70% stranieri, principalmente francesi e tedeschi,
con età media dai 60 anni in su. Visto quello che sta succedendo anche in questi Paesi non sappiamo se
potrà essere ancora così.
Quello che dobbiamo fare adesso e nei prossimi mesi è di promuovere il turismo ‘di vicinato’, invogliare
italiani a venire in vacanza nelle nostre zone e utilizzare i nostri servizi e le nostre strutture. Confido ad esem-
pio nell’ipotesi del bonus per chi sceglie l’Italia come meta delle proprie vacanze.
Voglio essere ottimista. Sono convinta nella forza dell’unione e che ce la faremo.
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