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Tari, CNA: “Alle imprese serve una proroga per la scelta sul servizio di raccolta rifiuti”

Il Decreto Legge 116/2020 contiene delle nuove disposizioni che riguardano il servizio di raccolta e smaltimento di rifiuti urbani da parte di utenze non domestiche, tra le quali le imprese. Un servizio che ad oggi viene effettuato dai Comuni, per lo più raggruppati in Consorzi intercomunali. Questo decreto attribuisce alle imprese, a partire dal 2022, la possibilità di scegliere, attraverso una comunicazione al proprio Comune, se continuare ad affidarsi al servizio pubblico e continuare a pagarlo attraverso il versamento della TARI, oppure di optare per un’impresa specializzata.

“Un emendamento al Decreto Sostegni – spiega Marco Pasquino, direttore CNA Piemonte Nord – stabilisce al 31 maggio il termine entro il quale le imprese devono comunicare la scelta compiuta al Comune dove hanno sede. Mancano otto mesi dall’entrata in vigore della nuova modalità di effettuazione del servizio rifiuti e conteggio della TARI, gli artigiani e le piccole imprese vivono ancora una condizione di estrema incertezza a causa delle limitazioni dovute alla pandemia Covid-19. Inoltre c’è molta confusione perché non ci sono ancora gli elementi che consentano alle imprese di decidere in modo consapevole quale sia la scelta più conveniente per loro. I Comuni infatti non hanno ancora adeguato i propri regolamenti al nuovo sistema, come si può pensare che un’impresa possa decidere su una voce di spesa così importante?”.

Per questo CNA chiede una proroga almeno fino al 30 settembre per poter effettuare la comunicazione ai Comuni.

Ci aspettiamo inoltre – aggiunge Pasquino – che venga abrogato il vincolo che lega l’impresa per cinque anni al tipo di servizio prescelto, una modalità che il Ministero della transizione ecologica ha interpretato come essere solo indicativo”.

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