Sono continue le segnalazioni da parte delle aziende che ricevono lettere con richieste di pagamento spacciate come obbligatorie, ma che in realtà rappresentano tentativi di truffa. Così come di e-mail che sembrano provenire dall’Agenzia delle Entrate, ma che invece sono false.
Le ultime segnalate riguardano la richiesta di pagamento di una quota dovuta dalle imprese aperte da meno di due anni per servizi riservati, che arriva tramite lettera cartacea via posta tradizionale.
Si tratta invece di un’azienda privata che richiede denaro per servizi vari promossi su un sito internet, ma non reali.
L’Agenzia delle Entrate avvisa invece che è in corso una nuova campagna di false comunicazioni via e-mail che cerca di attirare l’attenzione facendo leva su un fantomatico rimborso fiscale. Come avvenuto in altre circostanze simili, i truffatori, fingendosi l’Agenzia delle Entrate, esortano il destinatario dell’e-mail a compilare e reinviare un modulo allegato per poter ricevere un ‘rimborso straordinario’. Naturalmente è tutto falso.
Si raccomanda di non cliccare sui link, di non scaricare, aprire e compilare eventuali allegati, di non fornire credenziali d’accesso, dati personali e le coordinate bancarie in occasione anche di eventuali telefonate legate a questo tipo di fenomeni e di non ricontattare assolutamente il mittente di eventuali comunicazioni di questo tipo.
Per verificare quali sono i tentativi di truffa già segnalati è possibile consultare le apposite pagine istituzionali del sito della Camera di Commercio e quella dell’Agenzia delle Entrate Focus sul phishing