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Legge Bilancio 2024, le misure su fisco e lavoro per le imprese e i lavoratori

La Legge di Bilancio 2024 (Legge n. 213/2023), pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre e in vigore dal 1° gennaio 2024, introduce diverse novità principalmente in ambito fiscale e del lavoro.
Il D.Lgs 216/2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre, e in vigore dal giorno successivo, contiene invece norme che riformano le imposte sul reddito delle persone fisiche e altre misure in tema di imposte sui redditi.

Di seguito pubblichiamo una sintesi delle principali misure d’interesse per le imprese contenute in entrambi i documenti.

Per approfondimenti invitiamo a rivolgersi al Servizio Fiscale e al Servizio Paghe di CNA Piemonte Nord.

Taglio del cuneo fiscale per i lavoratori

È stata confermata per tutto il 2024 la riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti (ad eccezione dei rapporti di lavoro domestico). In particolare è prevista la riduzione sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti a carico del lavoratore pari a 6 punti percentuali se la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non supera l’importo mensile di 2.692 euro. La riduzione è invece di 7 punti percentuali se la retribuzione imponibile non supera l’importo mensile di 1.923 euro.

Decontribuzione per le lavoratrici madri

La Legge di Bilancio 2024 prevede che per i periodi di paga da gennaio 2024 a dicembre 2026 venga riconosciuto un esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico delle lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato fino al mese di compimento dei 18 anni del figlio più piccolo, nel limite massimo annuo di 3.000 euro riparametrato su base mensile.
Per il solo 2024, lo stesso esonero totale spetterà anche alle lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato madri di 2 figli, fino al decimo anno di età da parte del figlio più piccolo. L’importo massimo dell’esonero pari a 3.000 euro all’anno, sarà riparametrato su base mensile e non spetterà alle lavoratrici domestiche.

Congedo parentale

Solo per il 2024, i periodi di congedo parentale richiesti dai lavoratori il cui congedo di maternità o di paternità sia terminato dopo il 31 dicembre 2023 saranno indennizzati all’80% della retribuzione, fino al limite di 2 mesi. I successivi periodi di congedi parentale resteranno indennizzati al 30%.

Soglie esenzione per i fringe benefit

Per il periodo d’imposta 2024 viene innalzato a 1.000 euro per i lavoratori dipendenti il limite di esenzione dal reddito imponibile del valore dei beni ceduti o dei servizi prestati al lavoratore, o delle somme rimborsate dal datore di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche di acqua, luce e gas, delle spese per l’affitto della prima casa e degli interessi sul mutuo per la prima casa.
Per i lavoratori con figli a carico la soglia è di 2.000 euro.

Detassazione dei premi di risultato

La Legge di Bilancio 2024 proroga per quest’anno la riduzione, dal 10% al 5%, dell’imposta sostitutiva applicata ai premi di produttività e alle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa ai lavoratori dipendenti privati in attuazione di contratti collettivi aziendali o territoriali, la cosiddetta detassazione dei premi di risultato.

Detassazione del lavoro notturno e festivo per i dipendenti di strutture turistico-alberghiere

Per il periodo che va dal 1° gennaio 2024 al 30 giugno 2024 ai lavoratori degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e ai lavoratori del comparto del turismo, titolari di reddito di lavoro dipendente di importo non superiore a 40.000 euro per l’anno 2023, è riconosciuto un trattamento integrativo speciale. Questo non concorre alla formazione del reddito, è pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno e alle prestazioni di lavoro straordinario, effettuate nei giorni festivi. Il trattamento integrativo speciale sarà erogato dal sostituto d’imposta su richiesta del lavoratore, dopo autocertificazione del reddito dell’anno precedente.

Sostegno alle donne vittime di violenza

Viene riconosciuto uno sgravio contributivo del 100%, nella misura massima di 8.000 euro annui, riparametrato e applicato su base mensile, in favore dei datori di lavoro privati che nel triennio 2024-2026 assumono donne disoccupate vittime di violenza beneficiarie del Reddito di libertà. La durata dello sgravio sarà di 24 mesi per le assunzioni a tempo indeterminato, 12 mesi per le assunzioni a termine oppure 18 mesi nei casi di trasformazione da tempo determinato a tempo indeterminato. In fase di prima applicazione, l’esonero si applica anche a favore delle donne vittime di violenza che hanno beneficiato della stessa misura nel 2023.

Contratti assicurativi a copertura dei danni cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali

La Legge di Bilancio 2024 prevede che le imprese con sede legale in Italia e le imprese con sede legale all’estero con una stabile organizzazione in Italia, tenute all’iscrizione nel Registro delle imprese, siano tenute a stipulare, entro il 31 dicembre 2024, contratti assicurativi a copertura dei danni ai beni direttamente cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali (sismi, alluvioni, frane, inondazioni e esondazioni) verificatisi sul territorio nazionale.

Ritenuta sui bonifici parlanti per i bonus edilizi

La Legge di Bilancio 2024 porta novità anche per le ritenute sui bonifici. Dal 1° marzo 2024 aumenterà dall’8% all’11% l’aliquota della ritenuta che banche e poste devono operare all’atto dell’accreditamento dei bonifici ‘parlanti’ relativi a spese per le quali l’ordinante beneficia della detrazione per bonus edilizi.

Novità del Dlgs n.216 del 30 dicembre 2023, riforma dell’Irpef e misure in tema di imposte sui redditi

Nuova modalità di calcolo dell’Irpef

Per l’anno 2024, nella determinazione dell’imposta sul reddito sulle persone fisiche, l’imposta lorda è calcolata applicando le seguenti aliquote per scaglioni di reddito:

– fino a 28.000 euro, 23%;
– oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro, 35%;
– oltre 50.000 euro, 43%.

Per l’anno 2024 viene previsto l’innalzamento a 1.955 euro della detrazione prevista per i titolari di redditi da lavoro dipendente (esclusi i redditi da pensione) e di alcuni redditi assimilati fino a 15.000 euro.

Sempre solo per l’anno 2024, ai fini della determinazione del reddito delle persone fisiche, per i contribuenti titolari di un reddito complessivo superiore a 50.000 euro, l’ammontare della detrazione lorda spettante è diminuito di un importo pari a 260 euro delle detrazioni complessivamente spettanti, in relazione ai seguenti oneri:
– oneri la cui detraibilità è fissata nella misura del 19%, fatta eccezione per le spese sanitarie;
– premi di assicurazione per rischio eventi calamitosi.

Agevolazione per le nuove assunzioni di lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato

Prevista una maggiorazione del costo ammesso in deduzione da parte delle imprese in presenza di nuove assunzioni di lavoratori a tempo indeterminato effettuate a partire dal 1° gennaio 2024. Un ulteriore requisito per poter accedere alla misura è il rispetto dell’incremento occupazionale, perciò il numero dei dipendenti al termine dell’anno 2024 dovrà risultare superiore a quello del 2023.
La maggiorazione sarà pari al 20%, che potrà arrivare al 30% nel caso in cui l’assunzione sia effettuata nei confronti di una delle categorie di lavoratori meritevoli di maggiore tutela:
– lavoratori svantaggiati o con disabilità;
– donne di qualsiasi età con almeno 2 figli di età minore di 18 anni o prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi residenti in Regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione europea;
– donne vittime di violenza, inserite nei percorsi di protezione debitamente certificati dai centri antiviolenza, da cui ne è derivata la deformazione o lo sfregio permanente del viso accertato dalle competenti commissioni mediche di verifica;
– giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile;
– lavoratori con sede di lavoro situata in Regioni che nel 2018 presentavano un prodotto interno lordo pro capite inferiore al 75% della media EU27 o comunque compreso tra il 75% e il 90%, e un tasso di occupazione inferiore alla media nazionale;
– soggetti già beneficiari del reddito di cittadinanza.

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