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Superbonus, indagine CNA: cessione del credito impossibile per le imprese delle costruzioni

Per le imprese della filiera delle costruzioni è diventato quasi impossibile cedere il credito legato al superbonus, l’agevolazione per la riqualificazione degli immobili. Così, più di 5 miliardi di euro sono fermi nei cassetti fiscali delle imprese che hanno riconosciuto lo sconto in fattura.

Il quadro che emerge dall’ultima indagine CNA sulla cessione del credito relativo al superbonus effettuata da CNA presso un campione di imprese rappresentativo del settore su tutto il territorio nazionale, che comprende un ampio segmento dell’area Piemonte Nord, è preoccupante. L’indagine CNA evidenzia una situazione di marcato deterioramento rispetto alla rilevazione realizzata a maggio scorso, tanto che sono quasi 50mila le imprese della filiera delle costruzioni (edilizia, installazione impianti e produzione e posa di serramenti) che accusano molte difficoltà e manifestano il notevole peggioramento delle condizioni finanziarie proposte dai potenziali acquirenti.

Cessione del credito sempre più difficoltosa per le imprese delle costruzioni

I crediti nei cassetti fiscali delle imprese che hanno riconosciuto lo sconto in fattura e non monetizzati attraverso una cessione, secondo la stima CNA, superano i 5 miliardi di euro. È un volume raddoppiato  rispetto alla scorsa primavera.

“Emblematica – afferma il direttore CNA Piemonte Nord Marco Pasquino – è la percentuale di imprese con cassetto fiscale pieno da almeno 5 mesi: era il 35% a maggio mentre oggi sfiora il 75%. Inoltre è aumentata la platea delle imprese che detiene crediti superiori a 100mila euro (dal 45 al 54,5% del totale). Per le imprese è sempre più difficile individuare soggetti disposti ad acquisire i crediti legati ai bonus per l’edilizia e lo scenario continua a peggiorare. Il 27,4% delle imprese rileva negli ultimi mesi un atteggiamento diverso da parte degli intermediari anche se non riesce a risolvere il problema.

Oltre la metà delle imprese in difficoltà ha ricevuto offerte di acquisto da parte di soggetti diversi dagli intermediari finanziari, “ma soltanto l’8%  – prosegue Pasquino – a condizioni in linea con le attese mentre il 42% delle offerte presenta condizioni molto penalizzanti. I canali tradizionali sono sempre più indisponibili ad acquistare i crediti (anche per le incertezze causate dalle continue modifiche normative) lasciando spazio a soggetti che speculano sulle difficoltà delle imprese della filiera”.

Gli impatti della paralisi della cessione dei crediti

“La paralisi della cessione dei crediti fiscali provoca pesanti impatti – afferma Filippo Calcagno, presidente di CNA Costruzioni Piemonte Nord – oltre la metà del campione dichiara che sta ritardando il pagamento dei fornitori, più del 40% stenta a pagare tasse e imposte, 6 imprese su 10 considerano la sospensione dei cantieri in essere e l’86% afferma che non aprirà nuovi cantieri”.

I dati che emergono dall’indagine confermano che il meccanismo dello sconto in fattura necessita di un adeguato sistema per lo smobilizzo dei crediti fiscali altrimenti gli oneri per le imprese rischiano di essere superiori ai benefici degli incentivi per la riqualificazione degli edifici e per il contributo al Pil. Dall’indagine risulta infatti che solo il 7% delle imprese che ha difficoltà con i crediti fiscali è disponibile a riconoscere ancora lo sconto in fattura, tutte le altre non lo faranno e tra queste quasi il 70% prevede una significativa riduzione del mercato di riferimento.

Le proposte CNA e la richiesta d’intervento ai parlamentari del territorio

“Rinnoviamo al Governo l’invito ad assumere un intervento straordinario – dichiarano infine Pasquino e Calcagno – per consentire a decine di migliaia di imprese di svuotare i cassetti fiscali. Non solo, abbiamo inviato questi dati ai parlamentari eletti nei nostro collegi per sensibilizzarli su questo argomento e richiedere il loro diretto intervento”.

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