Il decreto Aiuti-bis ha innalzato per il 2022 fino a 600 euro (al posto degli ordinari 258,23 euro) il limite entro il quale è possibile riconoscere ai dipendenti beni e servizi esenti da imposte, includendo anche le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche.
L’Agenzia delle Entrate fornisce alcuni chiarimenti sulla nuova disciplina del welfare aziendale.
Eccoli in sintesi.
Per il 2022 sono incluse tra i fringe benefit concessi ai lavoratori dipendenti anche le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche. Al riguardo, la circolare spiega che per utenze domestiche si intendono quelle relative a immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari, a prescindere che vi abbiano o meno stabilito la residenza o il domicilio. Vi rientrano, quindi, anche le utenze per uso domestico intestate al condominio (ad esempio quelle idriche o di riscaldamento) e quelle per le quali, pur essendo le utenze intestate al proprietario dell’immobile (locatore), nel contratto di locazione è prevista espressamente una forma di addebito analitico e non forfetario a carico del lavoratore (locatario) o dei propri coniuge e familiari.
Rientrano anche tra i fringe benefit i beni ceduti e i servizi prestati al coniuge del lavoratore o ai familiari (indicati nell’articolo 12 del TUIR), nonché i beni e i servizi per i quali venga attribuito il diritto di ottenerli da terzi. Tali benefit, inoltre, sono erogabili anche ad personam e riguardano sia i titolari di redditi di lavoro dipendente che di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente.
Scarica la circolare n.35/E dell’Agenzia delle Entrate.
La soglia potrebbe essere elevata a 3.000 euro con il prossimo Decreto Aiuti quater, attualmente in bozza. Al momento, non essendo ancora approvato e quindi non in Gazzetta Ufficiale, il limite resta a 600 euro.
Per informazioni, CNA Piemonte Nord.