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Ripresa accelerata, innovazione moderata. Indagine CNA sulle pmi piemontesi

Rimbalzo, ricostruzione, rinnovamento. Ecco le 3 R che hanno caratterizzato il 2021 delle piccole e medie imprese piemontesi, comprese quelle delle province di Novara, Vercelli e VCO.

Rimbalzo perché dopo la caduta profonda registrata nei saldi congiunturali del 2020, nel 2021 i segni si presentano quasi tutti all’insegna del positivo. Ricostruzione perché è in corso un nuovo ridisegno delle imprese, delle loro strategie e delle attività in generale. Rinnovamento perché le imprese si stanno adeguando velocemente ai fattori di competitività del mercato attraverso il rinnovamento della strumentazione digitale.

Queste tre R evidenziano gli aspetti positivi di un anno forse anomalo, ma dai risultati straordinari per l’economia, dove la ripresa è accelerata, ma dove l’innovazione resta ancora moderata nelle piccole imprese e il loro futuro è all’insegna di un cauto ottimismo.

A fare il punto dell’ultimo anno e a indicare le aspettative e le intenzioni per il 2022 da parte delle piccole e medie imprese del nostro territorio è stato il quarto rapporto Monitor realizzato dall’Osservatorio micro e piccole imprese di CNA Piemonte con la divisione Community Research & Analisys, sotto la guida del professor Daniele Marini dell’Università di Padova, e in collaborazione con Unicredit. All’indagine ha partecipato anche un nutrito campione di imprese delle nostre province.

I risultati dell’indagine

Il professor Marini ha presentato alla CNA Piemonte Nord mercoledì 23 febbraio 2022 i risultati dell’indagine con un focus sul territorio delle province di Novara VCO e Vercelli.

“Alle ‘3R’ che evidenziano aspetti positivi – ha spiegato il professor Marini – quest’anno però dovremmo aggiungere una quarta R: quella di rallentare. Se il ritmo di crescita evidenziato lo scorso anno verrà mantenuto, molto dipenderà dagli andamenti dell’economia dei prossimi mesi e dalla situazione globale, ma anche dalle strategie che le imprese decideranno di perseguire”.

Fino ad ora una parte degli artigiani e delle piccole imprese piemontesi ha investito nelle innovazioni, nella digitalizzazione, nella formazione dei propri collaboratori, anche se in maniera contenuta e su strumentazioni digitali parzialmente innovative. Una parte di questa platea sembra resistere al cambiamento, col rischio di rimanere spiazzata dal mercato. 

La ricerca ha anche indagato anche la propensione delle imprese artigiane ad attuare azioni in ambito di sostenibilità etica e ambientale. Questi temi sono presenti nell’orizzonte della grande maggioranza degli imprenditori, tuttavia tale prospettiva appare ancora distante dalla realtà attuale. E il percorso da compiere richiede un impegno culturale ed economico di rilievo.

In tutti questi ambiti la provincia di Novara è quella che mostra più segni di dinamismo. Dai dati sulla congiuntura, a quelli su fatturato, investimenti, domanda interna ed estera, alle previsioni di crescita. A seguire c’è Vercelli, che segna un aumento sul mercato territoriale e una sostanziale stabilità per fatturato, investimenti, domanda interna ed estera e con un po’ di distacco il VCO. L’area del Verbano Cusio Ossola ha fortemente risentito della situazione pandemica, che ha di fatto fermato il turismo, sua principale fonte economica, congelando la domanda e gli investimenti e condizionato la visione del futuro, che è più pessimistica rispetto alle province di Novara e di Vercelli.

Le strategie delle imprese per i prossimi mesi

La strategia per tornare ad essere competitive e raccogliere le importanti sfide del mercato per le imprese intervistate è quella dell’aggregazione, unita a quella di preservare il capitale umano anche attraverso la formazione, di puntare sull’etica d’impresa e la sostenibilità e la formazione, oltre che sulla digitalizzazione.

Tutti aspetti riconosciuti come di valore per le imprese, ma non ancora affrontati con consapevolezza e con la giusta attenzione. La più grande difficoltà riscontrata è quella della mancanza di fondi per poter fare investimenti in questi settori. La pandemia ha di certo ridotto i fatturati e di conseguenza le disponibilità economiche per fare investimenti. La maggior parte delle imprese intervistate dichiara infatti che per questi ambiti dispone solo di fondi propri: pochi utilizzano, o hanno utilizzato, gli strumenti istituzionali, come i bandi, messi a disposizione da Ministeri, Camere di Commercio, enti pubblici. Questo anche perché sono pensati per grandi realtà, sono poco accessibili e scoraggiano anche i più determinati. Pochi riescono ad ottenere finanziamenti da parte delle banche a questi scopi.

L’impegno di CNA Piemonte Nord

“Questa ricerca – commenta Marco Pasquino, direttore CNA Piemonte Nord – ci ha permesso di conoscere ancora meglio i comportamenti delle piccole e medie imprese del nostro territorio. È una fotografia attendibile e importante, che rispecchia in pieno ciò che vediamo tutti i giorni e che ci aiuta ad orientare le nostre azioni future. CNA è pronta a fare la sua parte per sostenere le imprese anche in questa fase, che richiede grande attenzione. Dobbiamo capire le lacune nell’ambito della digitalizzazione delle piccole imprese a aiutare gli imprenditori ad intraprendere una visione più strategica. Bisogna far riflettere loro sull’importanza della digitalizzazione, della formazione dei propri dipendenti e collaboratori. Puntare non solo sulle competenze tecniche e specifiche, ma su quelle relazionali, di lavoro di gruppo, ad esempio, potrà far far un salto in avanti anche alle piccole realtà. Per raccogliere le sfide più globali diventa imprescindibile anche fare rete e compiere processi di aggregazione. Solo così potremo agganciare la ripartenza e sfruttare le opportunità che arriveranno in Italia nei prossimi mesi grazie alle risorse del PNRR. Il nostro territorio ha grandi potenzialità che vanno incentivate”.

Per approfondire scarica le slide con i risultati dell’indagine nell’area Piemonte Nord.

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