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CNA: “Acconciatori, estetiste e servizi alla persona devono riaprire presto”

Ha destato parecchio sconcerto e anche rabbia il fatto che nel Decreto del presidente del consiglio del 26 aprile 2020 non si faccia alcuna menzione a una prossima data di riapertura delle imprese di acconciatura ed estetica, annunciata solo dal 1° giugno.

Per CNA Benessere e Sanità questa scelta è intollerabile. Rappresenta una condanna a morte per l’intero settore.

Solo nell’area Piemonte Nord, che comprende le province di Novara, VCO e Vercelli, sono quasi 2mila le imprese tra parrucchiere, estetiste, manicure, in cui lavorano oltre 4mila addetti. Questo comparto partecipa in maniera determinante all’economia italiana, oltre a essere essenziale per garantire il benessere della popolazione.

La CNA chiede che acconciatori ed estetiste possano riprendere a breve la loro attività. Il comparto può già offrire tutte le garanzie necessarie a riaprire saloni di acconciatura e centri estetici nella massima sicurezza, rispettoso delle più rigorose norme e procedure igienico-sanitarie a tutela di clienti e dipendenti. Se il Governo ritiene che debbano essere definite ulteriori condizioni, lo faccia sapere subito per consentire alle imprese di organizzarsi per riaprire al più presto.

Gli operatori del settore benessere attendono di conoscere al più presto quali saranno le regole specifiche, i dispositivi che dovranno usare, dove acquistarli, e chiedono che e ne sia garantita la fornitura a prezzi calmierati. Il loro obiettivo principale è quello di garantire la totale sicurezza di tutti, lavoratori e clienti.

Alle imprese servono aiuti mirati per affrontare questa fase. Da quasi due mesi queste aziende sono a reddito zero, però con spese di affitto, utenze, che sono rimaste. Una perdita pesante, considerato anche che gli introiti maggiori si verificano normalmente proprio in questo periodo, per la coincidenza con le cerimonie e i matrimoni che sono saltati e per la preparazione alla bella stagione.

Dopo i mancati introiti per diverse settimane, queste imprese dovranno ora sostenere un aumento delle spese di gestione, a causa delle nuove e più stringenti regole igieniche a fronte però del minor afflusso di clienti per il necessario distanziamento personale.

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