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Le azioni della CNA contro lo ‘sconto in fattura’ sull’Ecobonus del Decreto Crescita

La CNA ha fatto ricorso alla Commissione Europea e all’Antitrust, affinché venga dichiarata illegittima la norma sullo ‘sconto in fattura’ previsto sull’Ecobunus dall’articolo 10 del Decreto Crescita, per violazione del diritto comunitario e/o nazionale della concorrenza.

La CNA ritiene infatti che questa norma alteri la concorrenza e danneggi gli artigiani e le piccole imprese.

Cosa prevede la nuova norma

La norma prevede la possibilità, per il cliente che sostiene le spese per interventi di efficienza energetica, di ricevere un contributo anticipato dal fornitore che ha effettuato l’intervento sotto forma di ‘sconto’ sul corrispettivo spettante.

Il contributo è successivamente rimborsato al fornitore sotto forma di credito d’imposta da utilizzare in compensazione, in cinque quote annuali di pari importo, senza l’applicazione dei limiti di compensabilità, ovvero senza l’applicazione del limite generale di compensabilità di crediti di imposta e contributi.

Il fornitore può cedere a sua volta il credito di imposta ai propri fornitori di beni e servizi, con esclusione della possibilità di ulteriori cessioni da parte di questi ultimi. È esclusa la possibilità di cedere il credito d’imposta ad istituti di credito e a intermediari finanziari.

La norma estende il meccanismo della cessione del credito anche agli interventi di risparmio energetico che abbiano ad oggetto l’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia.

Al momento non sono ancora disponibili le indicazioni pratiche per l’applicazione delle novità. Sarà l’Agenzia delle Entrate a stabilirle.

L’impegno della CNA

La CNA ritiene che questa norma sia un tentativo per favorire la concentrazione del mercato della riqualificazione energetica nelle mani di pochi operatori, con conseguente alterazione della concorrenza, e che rappresenti un indebito aiuto di Stato per le grandi imprese a danno delle piccole e medie.
Le piccole imprese non possono infatti diventare ‘banca dello Stato’ e non possono sottostare a queste regole. Noi non ci stiamo e non lasceremo nulla di intentato per far abolire questa norma iniqua.

Per informazioni rivolgersi all’ufficio Categorie CNA Piemonte Nord, Alessandro Valli, tel. 0321 33388.

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