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Novità Ecobonus e appalti, la CNA contro le nuove norme che penalizzano fortemente le piccole imprese

In questi giorni la CNA è impegnata a contrastare in tutte le sedi la conversione in legge di due decreti approvati dal Governo: il cosiddetto ‘Decreto Crescita’ che contiene una novità sulle detrazioni fiscali dell’Ecobonus con impatto diretto sulle imprese che svolgono i lavori, e il decreto ‘Sblocca cantieri’, in cui viene nuovamente alzato l’importo per l’affidamento diretto degli appalti e incrementata la quota di subappalto.

Un articolo del ‘Decreto Crescita’ prevede la possibilità che l’importo delle detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica (il cosiddetto Ecobonus) venga ‘scontato’ direttamente al cliente/contribuente nella fattura emessa dall’impresa con il corrispettivo per i lavori effettuati.
In pratica, l’impresa anticiperebbe subito l’importo della detrazione al cliente (il quale invece normalmente lo recupera dal fisco in 10 anni) e avrebbe il rimborso di quella cifra sotto forma di credito d’imposta, da utilizzare esclusivamente in compensazione fiscale, in cinque quote annuali dello stesso importo.

Questa misura avvantaggerebbe le grandi imprese, che possono vantare rilevanti crediti d’imposta da compensare, ma potrebbe non trovare applicazione per le piccole imprese che non dovessero avere crediti di imposta da utilizzare in compensazione.

Gli artigiani e le piccole imprese non possono fare da banca per il fisco. In un momento di forte difficoltà finanziaria delle piccole imprese, anche in termini di liquidità, è impossibile che abbiano la capacità economica di sostenere questo provvedimento.

Nel Decreto ‘Sblocca Cantieri’ sono state addirittura introdotte modifiche peggiorative per le imprese rispetto a quelle inserite nell’ultima Legge di Bilancio. L’affidamento diretto dei lavori per gli appalti pubblici che era stato innalzato a 150mila euro, è stato nuovamente abbassato a 40mila. A questo si è aggiunto l’incremento dal 30% al 50% della quota di subappalto. Mentre non è stata prevista alcuna misura per la suddivisione in lotti dei maxi-appalti e per valorizzare le imprese del territorio.

Per la CNA servono al più presto dei correttivi a questo provvedimento. Servono strumenti e soluzioni che evitino alle piccole imprese l’estromissione definitiva dal mercato degli appalti pubblici.

La CNA è dalla parte degli artigiani e delle piccole imprese, per questo farà di tutto per far modificare queste norme e bloccarne l’entrata in vigore.

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