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Il peso della burocrazia sulle piccole imprese, i risultati dell’indagine CNA

Il peso della burocrazia sulle piccole imprese continua ad essere elevato. La burocrazia rimane un elemento che frena le potenzialità di sviluppo e di crescita dell’Italia. E presta il fianco a comportamenti opachi che non di rado alimentano la corruzione. Questo nonostante i numerosi tentativi di riforma, i proclami di ogni governo e di ogni forza politica, l’avanzare dei processi di innovazione e digitalizzazione.

La CNA ha calcolato il peso della burocrazia sulle piccole imprese, in particolare nella fase d’avvio dell’attività, con la prima indagine dell’Osservatorio ‘Comune che vai, burocrazia che trovi’. L’indagine è stata condotta sul campo, in collaborazione con 52 CNA territoriali, tra queste la CNA Piemonte Nord.

La CNA Piemonte Nord ha presentato i risultati alla stampa locale martedì 23 ottobre. Nella sede CNA di Novara hanno partecipato il presidente CNA Piemonte Nord Donato Telesca e la responsabile dell’area sindacale Maria Grazia Pedrini. In contemporanea nella sede CNA di Vercelli c’erano il presidente CNA Piemonte Nord Area Vercelli Massimo Pasteris e il direttore Elio Medina.

Le caratteristiche e i risultati dell’indagine

L’indagine ha preso a esempio cinque tipologie d’impresa: acconciatura, bar, autoriparazione, gelateria, falegnameria. Di ognuna è stato calcolato in dettaglio il numero di adempimenti, degli enti coinvolti e delle operazioni necessarie all’apertura,  a partire dalla presentazione della SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività) presso il SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive) comunale.

Una procedura che sulla carta è molto semplice. In realtà deve essere preceduta dall’iscrizione dell’impresa in Camera di Commercio, dall’apertura della Partita IVA, dalle comunicazioni agli enti INPS e INAIL, e accompagnata dalla planimetria dei locali, del contratto d’affitto già registrato, dai contratti per le utenze di luce e gas, eccetera.
Sono stati analizzati inoltre altri adempimenti obbligatori in caso di apertura di una nuova impresa. Per esempio la formazione obbligatoria e tutti i documenti relativi al Decreto 81 sulla Salute e la sicurezza sul lavoro, la pratica per esporre un’insegna, la ristrutturazione dei locali, l’assunzione di un apprendista.

I risultati sono molto variegati, ma tutti dimostrano che il peso della burocrazia sulle piccole imprese è sempre troppo elevato.

Tra le categorie prese in esame l’autoriparatore è quella che se la passa peggio. Si arriva a 85 adempimenti complessivi da assolvere, per un costo stimato in 18.550 euro, tra pratiche e parcelle dei professionisti chiamati in soccorso. Va un po’ meglio per la gelateria, con 73 adempimenti, 23 enti coinvolti e una spesa stimata di circa 12.500 euro. Una situazione che smorza notevolmente gli entusiasmi di chi vorrebbe aprire una nuova attività.

Le proposte della CNA per ridurre il peso della burocrazia sulle piccole imprese

Per questo la CNA auspica l’introduzione nel nostro ordinamento di uno strumento fondamentale in tema di semplificazione: una cabina di regia composta da rappresentati del Governo, delle regioni, degli enti locali e delle associazioni rappresentative delle imprese.

Per la CNA è necessario intervenire su più livelli, normativo in primis e poi amministrativo. Bisogna partire da una revisione totale dell’impianto normativo esistente, verificandone le sovrapposizioni, l’effettiva attuazione e gli aspetti critici e solo successivamente procedere all’identificazione delle modifiche necessarie per semplificare e ridurre le procedure.

La CNA ha consegnato al Governo i risultati dello studio. Sappiamo che è sul tavolo del ministro della Pubblica Amministrazione. Ci auguriamo che questo patrimonio di informazioni possa essere utile per cominciare a intraprendere la strada di una vera e seria semplificazione.

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