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C’è voglia di fare impresa nonostante le difficoltà per gli artigiani.

C’è voglia di fare impresa nonostante le difficoltà per gli artigiani. Dati ed esperienze presentate dalla CNA Piemonte Nord

Sono stati presentati alla stampa locale martedì 7 giugno nella sede CNA Piemonte Nord a Novara i dati sull’incidenza della pressione fiscale sulle piccole imprese, sull’andamento dell’Albo artigiani nelle nostre tre province, sull’occupazione e sul credito. Sono ancora dati contrastanti, con luci e ombre. Un messaggio positivo è stato però lanciato da due giovani artigiani novaresi che hanno raccontato la loro esperienza di neo imprenditori, tra difficoltà e soddisfazioni.
Il saldo fra aperture e chiusure delle imprese iscritte all’Albo delle imprese artigiane nei primi tre mesi dell’anno, sono ancora negativi in tutte tre le province: -78 Novara, -21 VCO, -55 Vercelli.
“Il problema principale – ha rilevato il presidente della CNA Piemonte Nord Donato Telesca – è che sono purtroppo meno le imprese che decidono di aprire, rispetto a quelle che chiudono. Le difficoltà sono tante, a partire dalla pressione fiscale diventata ormai insopportabile. Per questo è urgente fare qualcosa”.

Dai dati di uno studio dell’Osservatorio sul fisco della CNA emerge che la pressione fiscale sulle piccole imprese è arrivato a ben oltre il 57%, con una forte incidenza dovuta alle imposte locali.
Considerando un’impresa tipo, nel settore manifatturiero, con un laboratorio di 350 mq, un negozio di 175 mq e 5 persone occupate, per pagare il fisco a Novara l’impresa deve lavorare 210 giorni (quindi fino al 28 luglio), a Vercelli 213 giorni (quindi fino al 31 luglio), a Verbania 208 giorni (quindi fino al 26 luglio). Solo dopo queste date potrà cominciare a lavorare per il proprio reddito.

Nonostante la crisi le imprese continuano ad assumere. “Nei mesi scorsi – ha sottolineato Telesca – è aumentato il numero di occupati soprattutto grazie al Jobs Act. Ora notiamo un calo perché sono stati ridotti i benefici della decontribuzione. Per continuare a veder crescere l’occupazione è necessario che gli incentivi fiscali vengano riportati ai livelli dello scorso anno”.

L’accesso al credito è ancora un problema molto grande per le imprese artigiane. “Le banche dicono che hanno aumentato l’erogazione del credito – ha affermato il direttore Elio Medina – a noi invece risulta che alle imprese artigiane in questi anni è arrivato il 20% in meno. Poi viene richiesta una garanzia e questa ha un costo. Bisogna favorire l’accesso al credito, solo così anche le nuove imprese possono partire e crescere”.

Non hanno avuto nessun aiuto dalle banche, ma con coraggio Matteo Tagliaretti e Charlie Notonica hanno colto l’occasione presentata dalla crisi e sono riusciti ad aprire la loro impresa, il primo nel settore della riparazione moto e il secondo dell’impiantista elettrica. Entrambi, dopo anni da dipendenti, hanno infatti deciso di mettersi in proprio, tra difficoltà e nuove cose da imparare, ma anche tante soddisfazioni. Hanno partecipato alla conferenza stampa e raccontato la loro esperienza per lanciare un messaggio di positività. La voglia di fare impresa c’è.

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