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Le piccole imprese devono essere al centro delle politiche economiche del nuovo Governo

Per la CNA è necessario che la centralità delle piccole imprese in Italia venga riconosciuta e messa al centro delle politiche economiche dal nuovo Parlamento e dal nuovo Governo. Le piccole imprese rappresentano l’ossatura dell’intera struttura produttiva nazionale. Sono quelle che danno lavoro a più della metà degli occupati, che creano la maggior parte del valore aggiunto nazionale e concorrono in maniera considerevole alla spesa per investimenti.

“La CNA – afferma il presidente della CNA Piemonte Nord Donato Telesca – è una grande organizzazione imprenditoriale, un riferimento importante per le forze politiche e per la società. Per questo a tutti i candidati del nostro territorio alle elezioni politiche che si sono svolte il 4 marzo avevamo chiesto di leggere il nostro documento di proposte e di impegnarsi, se fossero entrati in Parlamento, per creare condizioni favorevoli allo sviluppo delle imprese e alla nascita di nuove attività imprenditoriali. A loro avevamo chiesto inoltre di impegnarsi per creare nuova occupazione e per sostenere le piccole imprese, sempre più costrette ad operare in un contesto che si sta trasformando molto velocemente con l’introduzione di nuove e sempre più sofisticate tecnologie. Ora lo ribadiamo agli eletti”.

Adesso che i risultati elettorali permettono al nostro Paese di avere un nuovo Parlamento e un nuovo Governo, la CNA chiede loro un progetto di cambiamento che riconosca la centralità delle imprese artigiane e delle PMI nelle scelte di politica economica.

“Abbiamo bisogno di un Governo solido – dichiara Telesca – che possa dare risposte alle aspettative del Paese e, in particolare, di artigiani e piccole imprese. Abbiamo il dovere di far sentire la voce dei nostri associati a chi ci governerà, evidenziando i pericoli che una stasi prolungata farebbe correre al sistema Paese”.

Sui temi delle proposte della CNA si dibatte da tempo, ma sono ancora temi sui quali è necessario intervenire al più presto. Prima di tutto la riduzione della pressione fiscale che ha raggiunto il picco del 61,2% del reddito prodotto; poi la semplificazione normativa e amministrativa, visto che la burocrazia rappresenta un costo elevato per le imprese. E ancora, un importante sostegno all’innovazione, più sostegno al credito, una maggiore attenzione alla riqualificazione urbana e ambientale per creare anche nuove opportunità di lavoro.

“Le proposte che abbiamo avanzato – spiega il direttore della CNA Piemonte Nord Elio Medina – sono le proposte degli artigiani e dei piccoli imprenditori che hanno vissuto sulla loro pelle gli effetti di dieci anni di crisi, che si sono impegnati ogni giorno per superare i momenti difficili e che si impegnano ora per rendere le loro imprese sempre più competitive, per poter cogliere i segnali positivi che giungono dal mercato”.

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